Emissione di metano di origine animale

Le emissioni più importanti di origine animale sono quelle che derivano dai gas emessi dagli animali d'allevamento, principalmente bovini.

Nel mondo ci sono oltre 1.6 miliardi di bovini (uno ogni 5 persone) ed emettono 0.5 mc di metano al giorno (effetto serra 23 volte maggiore della CO2).

Se aggiungiamo pure gli altri gas serra che derivano dai loro escrementi, il loro contributo all'effetto serra è pari al 18% di quello dell'attività umana.

La FAO ha stimato che tutta la filiera zootecnica è responsabile dell'emissione di 7,1 Gt di CO2 equivalente. Le principali fonti di emissione sono: 45% lavorazione mangimi, 39% processo digestivo delle mucche, 10% decomposizione letame.

Per fortuna, il metano emesso viene decomposto in CO2 e acqua nell'arco di 10 anni o poco più.

L'anidride carbonica che si ottiene (con effetto serra 23 volte inferiore al metano) a sua volta rientra nel ciclo biologico, perché assorbita dalle piante.

Malgrado la CO2 emessa rappresenti circa il 15% di tutte le emissioni antropiche, l'effetto complessivo delle emissioni di origine animale è da considerare nullo, perché rientra nel ciclo naturale del carbonio.

Quindi abbiamo il seguente ciclo:

  1. le piante vengono mangiate dai bovini;
  2. i bovini emettono metano nell'atmosfera;
  3. il metano (entro 10 anni) si decompone in CO2 ed acqua;
  4. la CO2 viene assorbita dalle piante e poi ricomincia il ciclo.