L'energia da biomasse è l'energia elettrica prodotta dalla combustione di biomassa. E' energia che indirettamente viene dal Sole che fa crescere le piante.
La biomassa è: la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani. Il termine biomassa fu coniato per la prima volta nel 1925, anche se aveva significato leggermente diverso.
E' considerata non inquinante perché durante la combustione sviluppano la stessa anidride carbonica che hanno assorbito per crescere.
Alcune fonti come la legna non richiede subire trattamenti, altri hanno bisogno di essere preparate.
Rappresenta la più antica forma di energia sfruttata dall'uomo.
In agricoltura, dopo la potatura delle piante, i rami vengono raccolti e bruciati sul posto, con spreco di risorse utili per produrre energia.
Per quanto riguarda i rifiuti urbani, solo adesso grazie alla raccolta differenziata si può raccogliere per bene la parte umida (biomassa) che può essere utilizzata per produrre energia nei termovalorizzatori. Il calore in eccesso, anziché essere disperso nell'ambiente, viene recuperato per alimentare una rete di teleriscaldamento. Proprio per questo i termovalorizzatori vengono anche chiamati impianti di co-generazione da rifiuti.
Nei Paesi in via di sviluppo è la fonte principale di energia utilizzata (38%).
Per scopi energetici abbiamo produzione per:
Togliere costantemente biomassa a un terreno, equivale a impoverirlo degli elementi nutritivi che dovranno poi essere reintegrati (concimi). tale possibilità, in una società senza combustibili fossili, è molto limitata.
Il relativo basso contenuto energetico e l'energia consumata per tutta la logistica, ne fanno una fonte energetica poco conveniente e a basso EROEI.