Petrolio significa: roccia oleosa, detto anche oro nero; è un liquido infiammabile, denso, di colore generalmente nero (varia in base al contenuto). E' composto da una miscela d’idrocarburi.
La teoria più accreditata dice che il petrolio sia di origine vegetale. Condizioni particolarmente favorevoli allo sviluppo abnorme di alghe ci sono stati 145 e 90 milioni di anni fa. Questa massa enorme di vegetali depositandosi nei fondali marini e ricoperta da sedimenti portò in alcuni casi alla formazione del Petrolio.
Per formarsi il petrolio, la massa vegetale doveva essere racchiusa in rocce impermeabili tra i 2500 e i 5000 m di profondità; a profondità maggiori la massa vegetale si trasforma in gas (per l'elevata pressione e temperatura), a profondità inferiori esso resta immaturo e forma gli scisti.
Era già conosciuto e utilizzato per scopi di difesa al tempo dei Greci. Ne parlò Omero nell'Iliade. Il primo pozzo di petrolio fu aperto nel 1859 negli USA; ma solo nel XX secolo con l'introduzione del motore a combustione interna il consumo crebbe notevolmente.
Il prezzo del petrolio non dipende dal costo necessario alla sua estrazione, che difatti è minimo (< 10% in Arabia Saudita), ma dipende da vari fattori.
In passato l'OPEC forniva una cospicua percentuale della produzione mondiale di petrolio (che era la fonte energetica d'eccellenza fino agli anni '70 in cui, il petrolio forniva circa il 90% dell'energia mondiale) e regolando la produzione era capace d'indirizzare il prezzo del petrolio. Oggi (2016) su oltre 95 Mbep/d (milioni di barili di petrolio al giorno), l'OPEC ne produce meno di 1/3 del totale.
La maggiore produzione di alcuni Paesi (USA in primis), quindi concorrenza, motivi geopolitici, crisi economica occidentale ecc. hanno fatto sì che nel mondo si estraesse più petrolio di quanto non se ne consumi.
Il prezzo del petrolio, che fino al 2008 sembrava salire sempre più (147 $/b), adesso è sceso notevolmente attestandosi in una fascia compresa tra i 40 e i 50$/b.
Tale prezzo risulta essere troppo basso per molti produttori che producono in perdita (sono già tante le aziende fallite), ma non può andare molto più in alto, in quanto manderebbe nuovamente in crisi i Paesi sviluppati. Quindi, un prezzo giusto sia per tutti i produttori che per tutti i consumatori, sembra non esistere.
Comunque, la tendenza del prezzo del petrolio, nel lungo periodo, dovrebbe essere a salire, ma i fattori che incidono sono tanti e non si può prevedere con esattezza.
Il petrolio non ha la stessa composizione in tutti i giacimenti. In genere vengono sfruttati prima i giacimenti dove si trova petrolio molto fluido e a basso tenore di zolfo.
In medio oriente ci sono grandissimi giacimenti (> 10 miliardi di barili) con petrolio di ottima qualità che si estrae facilmente a bassi costi. Gli USA sono in prima linea nello sfruttamento del petrolio negli scisti, mentre in Canada , da alcuni anni, si sfruttano le sabbie bituminose. In entrambi i casi si parla di petrolio pesante contenente molti bitumi (catrame) che richiede molta energia per essere estratto e purificato (EROEI=6).
Il costo ambientale, per estrarre tali tipi di petrolio, è diventato notevole, ed in più il rendimento ottenibile (EROEI) in molte aree in cui sono stati scoperti, è così basso che con conviene sfruttarlo.
Il petrolio prima di essere utilizzato ha bisogno di tutta una serie di lavorazioni che sono: Estrazione, trasporto, raffinazione, trasporto dei raffinati (fino ai rifornimenti per i carburanti) e distribuzione al pubblico.
31 % benzine
27 % Gasolio/Diesel
18 % GPL/Nafta
_6 % Olio combustibile
_8 % Carburanti per aerei
10 % altro (bitumi, ...)
Quello che si ottiene dalla raffinazione del petrolio, dipende dal tipo di petrolio estratto.
Il notevole uso del Gasolio/Diesel, oltre che dai mezzi di lavoro, anche dalle automobili; ha fatto sì che ci sia in Europa, una carenza di Diesel e un eccesso di benzine.
Molte della raffinerie che erano state progettate per lavorare il petrolio con la composizione appena illustrata, non sono in grado di lavorare i nuovi petroli oggi disponibili; a questo si aggiunge anche che: i Paesi produttori di petrolio hanno iniziato a raffinare in loco il loro petrolio, con costi nettamente inferiori a quelli occidentali; con la conseguenza che molte raffinerie Europee stanno chiudendo.
Sono quelli che fanno parte dell'OPEC che detiene 80% (o il 70% a seconda di quali petroli vengono inseriti nel conteggio) delle riserve mondiali.
Il petrolio è una risorsa quasi essenziale per un'economia sviluppata; il fatto che esso sia presente in abbondanza solo in alcuni Paesi del mondo crea tensioni politiche enormi che spesso sono motivo diretto o indiretto di guerre, dato che questi Paesi non si fanno problemi a mettere sotto scacco tutto il resto del mondo (come nella crisi del 1973).
Il progressivo esaurimento delle risorse disponibili non potrà fare altro che peggiorare la situazione se non si troveranno fonti alternative convenienti e abbondanti.
Ancora oggi 850 milioni di persone soffrono la fame (malnutrite: meno di 2000 Cal giornaliere). Questo è un problema che invece di risolversi con il tempo, rischia di aggravarsi! Se il prezzo necessario per l'acquisto delle fonti energetiche (vedi petrolio) diventa troppo oneroso, i Paesi più poveri rischiano di non poterselo permettere, quando essi sarebbero proprio quelli che ne avrebbero più bisogno.
I costi di un pozzo di petrolio sono diversi a seconda delle caratteristiche del pozzo e dove esso si trova.
sulla terra ferma: da 1 a 15 M$
in mare basso: intorno a 30 M$
in mare profondo: da 100 M$ in su.
Il pozzo di petrolio ha dei costi giornalieri che possono diventare così alti (in mare profondo) che si decida di abbandonare il pozzo prima ancora che esso sia esaurito (nel caso in cui il flusso giornaliero di petrolio estratto semplicemente diminuisca).
Questo vuol dire che non tutte le riserve di petrolio vengono estratte o almeno completamente.
OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) è composta da 12 Paesi produttori di petrolio che hanno l'80 % (o il 70 % se s'includono i petroli più difficili da estrarre) delle riserve mondiali:
A livelli estrattivi attuali, metà dei Paesi OPEC ha disponibilità petrolifere di almeno 50 anni, ma si arriva anche oltre il secolo.
Questo fa sì che una guerra commerciale, con un aumento della produzione di petrolio, è facilmente gestibile da tali Paesi dal punto di vista delle risorse petrolifere disponibili; solo che, tali Paesi hanno bisogno di cospicue entrate economiche, derivanti dalla vendita del petrolio, per mantenere elevato il tenore di vita della classe dirigente e garantire alla popolazione un'adeguata disponibilità di servizi.
I prezzi estremamente bassi del petrolio, stanno generando già i primi malcontenti e le prime rivolte.