Il fotovoltaico produce energia elettrica dalla radiazione solare (fotoni: radiazione elettromagnetica).
Un impianto è composto di moduli fotovoltaici, i quali sfruttano l'effetto fotoelettrico per produrre energia elettrica.
Per ogni kW di energia prodotta, possono volerci da 8 a 20 m2 di pannelli solari, dipende da:
Fu Albert Einstein che nel 1905 spiegò teoricamente l'effetto fotoelettrico (osservato per la prima volta nel 1839 da A. Edmond Becquerel); che è alla base delle celle fotovoltaiche.
Impianti privati a uso familiare vengono realizzati con potenza di picco di 3 kWp (kilo watt picco: equivalenti al contatore standard della corrente elettrica); per produzioni di energia ad uso pubblico si è arrivati a potenze superiori ai 100 MW, ma richiedono superfici molto grandi dell'ordine del kilometro quadrato.
Possiamo fare un confronto delle superfici richieste in base al tipo di fonte energetica utilizzata. Calcoliamo la superficie richiesta per produrre la stessa quantità di energia di una centrale nucleare EPR da 1600 MW:
Tipo di centrale |
Superficie
impegnata |
Superficie
occupata |
Rapporto sup. occupata |
Centrale nucleare EPR | 0,2 Km2 | 0,2 Km2 | 1 |
Campo eolico | 40,0 Km2 | 4,2 Km2 | 21 |
Campo fotovoltaico | 7,8 Km2 | 7,8 Km2 | 39 |
Solare CCP | 12,6 Km2 | 12,6 Km2 | 63 |
Come si può vedere, la superficie occupata da un impianto solare è notevolmente superiore (circa 40 volte), per questo si cerca di non sprecare i terreni agricoli (in Italia è vietato per legge dal 2012), ma di utilizzare terreni improduttivi o meglio i deserti.
Sono in progetto vari campi fotovoltaici nel deserto del Sahara, anche se ci sono vari problemi tecnici da risolvere e geopolitici.
Gli impianti fotovoltaici sono di due tipi:
L'impianto ad isola viene utilizzato in posti isolati dove non arriva la rete elettrica. Esso si compone generalmente di:
Gli impianti connessi (grid connect) si compongono di:
L'unico componente esterno visibile è il campo fotovoltaico, il resto è posto dentro a dei locali.
Oggi si cercano d'integrare sempre meglio i pannelli fotovoltaici con gli edifici, in modo da ridurre l'impatto estetico e sfruttare quanta più superficie possibile. (BIPV: Sistemi fotovoltaici architettonicamente integrati). Le celle fotovoltaiche vengono integrate nelle tegole del tetto, oppure possono diventare un rivestimento della superficie dell'edificio.
Ci sono progetti che hanno l'intenzione di produrre energia elettrica installando campi solari/eolici nel deserto del Sahara. I progetti conosciuti sono:
Bisogna tenere in considerazione i seguenti punti:
Ricordo che l'energia elettrica prodotta nel mondo è il 41% di tutta l'energia utilizzata dall'uomo; quindi questi progetti per quanto grandiosi non eliminano la dipendenza dai combustibili fossili. L'investimento di 400 Miliardi di euro se diversamente investito (ricerca) potrebbe ottenere migliori risultati.
Risale al 1954 l'utilizzo della prima cella solare a silicio, la quale aveva un rendimento del 6% (oggi si arriva al 32% in laboratorio, mentre al 15% medio nell'installato).
Il problema delle attuali celle al silicio è che non sfruttano l'energia del sole che ricade nell'infrarosso (che é il 40% del totale), quindi resteranno sempre limitate. Una ricerca promettente vorrebbe mettere uno strato trasparente, sopra le celle al silicio, capace di generare energia dalla radiazione infrarossa. E' una buona idea, però, i rendimenti dello strato superiore sono ancora bassi.
Tutta l'energia che l'uomo consuma equivale a soltanto 3 h di tutta l'energia del Sole che arriva sulla Terra; soltanto che tale energia è poco concentrata, e quindi bisogna utilizzare aree molto vaste.
L'energia è prodotta solo nelle ore diurne, che sono anche quelle in cui c'è maggiore richiesta. La quantità in eccesso prodotta può entrare nella rete di distribuzione nazionale (grid connected).
Nel 2015 la Cina è la prima al mondo per potenza installata (43 GW), l'anno prima era la Germania con 38 GW.
Dall'inizio del 2016, la potenza fotovoltaica installata nel mondo ha superato i 230 GW.
Per il suo sfruttamento sono necessari prodotti tecnologici costosi che la rendono poco conveniente, ma la larga diffusione che si è avuta in questi ultimi anni, ha permesso l'abbattimento dei costi (anche grazie ai contributi statali). I pannelli fotovoltaici non hanno bisogno di manutenzione (solo una spolverata), quindi il prezzo principale deriva dall'acquisto dei moduli che durano 25/30 anni.